RAGUSA. La partita è di quelle che si giocano fino all'ultima carta, o meglio all'ultimo minuto. Arriverà al fotofinish il richiesto documento con cui il dirigente del settore Urbanistica di Palazzo dell'Aquila concederà o negherà la concessione edilizia in merito alla richiesta di trivellare nella zona dell'Irminio. Si tratta di ricerche e non di fase estrattiva vera e propria, ma questo nulla cambia rispetto alla grande posta in gioco. Il livello dell'importanza della questione è facilmente riscontrabile nella protesta che da qualche giorno a questa parte un gruppo di lavoratori ha attuato dentro e fuori palazzo di Città. Gli slogan sono di quelle che suscitano forti timori: 300 lavoratori a rischio di perdere il lavoro, sì alle trivelle, sì al lavoro. Facile spalla per alcuni consiglieri comunali dell'opposizione che fanno pressing sull'amministrazione. In caso di «no» alle nuove ricerche, comunque, considerato che le trivelle che già ci sono proseguiranno a produrre l’«oro nero» per i prossimi anni, quindi, l’unico «rischio» ipotetico, dal momento che non si sa ancora se e quanto combustibile ci sia sotto terra, è che non si proceda a nuove assunzioni.