COMISO. La questione del potenziamento della tratta ferroviaria Canicattì-Comiso lanciata lunedì a Gela nel corso dell’incontro tra il Governatore Rosario Crocetta ed il presidente di Rete Ferroviaria Italiana, Dario Lo Bosco, scatena subito vibranti reazioni. A Gela è stato detto che da marzo inizieranno i lavori per la sistemazione e la velocizzazione del tratto per un importo pari a 35 milioni di euro. Pippo Gurrieri della Cub Trasporti fa emergere incongruenze e anche qualche paradosso. «Ci dicono che, ad esempio, da Gela a Comiso, dopo questo intervento la percorrenza sarà di ”55 minuti, 10 in meno del tempo necessario oggi”. In realtà attualmente i treni impiegano 39 minuti, come chiunque può evincere dalla consultazione dell'orario ferroviario; quindi che tipo di intervento si preparano a fare? Ci dicono - dice Gurrieri - che queste opere sono rivolte a fare affluire viaggiatori all'aeroporto di Comiso; non ci risulta però che nei 35 milioni sia compresa una bretella ferroviaria verso l'aeroporto, né che vi siano progetti volti a potenziare l'abbandonata stazione di Comiso, su cui, anzi, Rfi mantiene il piano di "semplificazione", cioè di riduzione della stazione a semplice fermata, con il solo binario di corsa attivo. Tutto questo è in contraddizione con la propaganda sul potenziamento del traffico verso l'aeroporto».
Gurrieri è un fiume in piena: «Ci dicono che il progetto servirà a rilanciare il trasporto merci, attraverso un "più semplificato accesso ai poli logistici, portuali e industriali dell'intero bacino". In realtà tutto il sistema della logistica è stato da tempo smantellato, compresa l'ultima struttura Cargo rimasta a Gela. Non esistono collegamenti con il porto di Pozzallo; lo scalo merci di Ragusa, raccordato con lo stabilimento Polimeri Europa, è chiuso dal 2008. Di che accesso ai poli logistici si tratta? Di certo - aggiunge Gurrieri - c'è solo che cominceranno i lavori a marzo; che verranno sistemati alcuni tratti particolarmente critici e che verranno eliminati molti passaggi a livello. Questo è un fatto positivo».
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