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"Anticipazioni di cassa esorbitanti": è polemica al Comune di Modica

La consigliera del Pd, Ivana Castello, contesta il provvedimento. Il sindaco, Ignazio Abbate: «Ci siamo attenuti alle norme vigenti»

MODICA. Ancora una richiesta alla banca per un'anticipazione finanziaria di cassa per il 2015: l’importo è di circa 20 milioni di euro. La chiede l’amministrazione comunale con una delibera datata 23 dicembre. Lo denunciano il consigliere comunale di Sel , Vito D'Antona, e la consigliera del Pd, Ivana Castello.

«Mentre i cittadini continuano a pagare le scadenze tributarie di Imu, Tasi e Tari, ricevute in questi giorni - afferma D'Antona -, il sindaco chiede alla banca una nuova anticipazione di 20 milioni di euro su cui il Comune, per la parte utilizzata, sarà costretto a pagare gli interessi. Tutto questo a fronte dell'ottenimento dalla Cassa Depositi e Prestiti, in un anno e mezzo, di 64 milioni di euro per pagare i debiti pregressi. Non possiamo rimanere in silenzio ed assistere a tale scempio».

La Castello appoggia la tesi del D'Antona e punta il dito contro il primo cittadino accusandolo «di aver preso una decisione, fuori da ogni criterio di legalità e da ogni possibilità finanziaria del Comune e dei cittadini». «Decisione che - continua la consigliera - viene giustificata dal sindaco con un "dovrò far fronte ad eventuali esigenze di cassa” e “la legge me lo consente” già utilizzate lo scorso anno, quando ha chiesto di aumentare per il 2014 l'analoga anticipazione da 10 a 17 milioni di euro. Le domando - scrive la Castello - se sia il caso di incrementarla ulteriormente, dai 17 del 2014 ai 21 milioni del 2015, considerato che comporterà un aumento degli interessi a carico dei cittadini. A che serve tutto questo ulteriore indebitamento? E soprattutto che fine ha fatto la politica del risanamento finanziario?».

Interrogativi che trovano risposta nelle parole del sindaco interpellato sulla questione. «La somma richiesta è prevista dalla Finanziaria nazionale. Ci siamo attenuti al provvedimento - afferma il primo cittadino - che dà la possibilità agli Enti comunali di richiedere entro fine anno i cinque dodicesimi delle entrate che per noi equivale a circa 20 milioni di euro. Come Comune pagheremo gli interessi solo per le somme che utilizzeremo. È semplicemente una richiesta che per legge va fatta entro fine anno».

Il primo cittadino aggiunge: «Chiuderemo il 2014 con un attivo in cassa di circa 7 milioni. Credo che certi interventi siano solo fuori luogo e senza alcun fondamento». Un avanzo di cassa che non convince la Castello. «Si tratta di un avanzo da 6 milioni e 700 mila euro, "fantasma" e frutto di un artificio contabile. Sappiamo tutti che deriva da un accertamento gonfiato e illegittimo dell'IMU: invece di 5,5 milioni di euro, come previsto dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), sono stati accertati 10 milioni, ossia 4 milioni e mezzo in più. Ciò è stato fatto ad arte non solo per determinare l'avanzo di amministrazione e rispettare il patto di stabilità per il 2013, ma nella prospettiva di aumentare la disponibilità dell'anticipazione di tesoreria per il 2015».

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