Ragusa

Venerdì 22 Novembre 2024

L’elezione dei revisori al Comune di Ragusa, è scontro sul nuovo collegio

RAGUSA. Una mossa antidemocratica o il segno dell'incapacità delle opposizioni a trovare un nome comune? È il senso del botta e risposta tra maggioranza e opposizione in merito all'elezione del collegio dei revisori dei conti. La scorsa settimana il punto era arrivato in aula. I 5 stelle hanno individuato i due nomi da votare insieme a Partecipiamo, mentre le opposizioni hanno chiesto una sospensione. Un'attesa che si assicurava sarebbe durata qualche decina di minuti, e che invece ha superato le due ore. Alla fine, dopo un'ennesimo tentativo di far tornare in aula le opposizioni, si è proceduto alla votazione. Risultato? Una montagna di polemiche. Il gruppo degli otto, così si firmavano i consiglieri di opposizione a esclusione di quelli del Pd, è sceso intanto a sette, perchè Mario Chiavola, di Megafono, ha inviato una nota insieme al Partito democratico. I sette denunciano uno “stupro della democrazia”, sostengono che occorreva aspettare ancora prima di votare e puntano il dito contro il presidente del consiglio, Giovanni Iacono. A fornire una lettura di quanto accaduto in aula è il consigliere del Movimento Città, Carmelo Ialacqua, che di recente, con il suo gruppo politico, ha chiarito di rimanere fuori dalla maggioranza. «Ecco come non ti voto i revisori e poi grido all'attentato alla democrazia». Scrive così su Facebook, commentando l'atteggiamento dell'opposizione. Sarebbe una sorta di remake di quanto avvenuto per l'elezione del vice presidente del consiglio comunale: tante settimane di attesa, ma alla fine nessun nome. Poi l'attacco alla maggioranza che, prendendo atto della mancanza di volontà dell'opposizione di indicare un nome, aveva proceduto all'elezione di un suo consigliere. Interviene sull'argomento anche Partecipiamo.  «L'elezione dei revisori dei conti - si legge in una nota - ha fatto emergere in maniera scientifica come al Comune di Ragusa vi siano Consiglieri di opposizione capaci di piegare la verità ai loro interessi di bottega. Un vero e proprio stupro della verità».

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