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Quei canyon dal gusto siculo. Cave d’Ispica, tuffo millenario

A partire da Modica 13 chilometri di insediamenti antichissimi visitati ogni anno da migliaia di turisti e che nel ‘700 furono meta di viaggiatori ed eruditi del Grand Tour

I canyon di casa nostra: la Sicilia ne ha tanti, ma nel Ragusano ce ne sono degli esempi tipici dei monti Iblei, scavati da millenni di erosione da parte del fiume Pernamazzoni nel corso superiore e Busaitone in quello inferiore. La Cava d’Ispica è uno dei posti più pittoreschi dell’Isola, non foss’altro che per l’aspetto antichissimo: millenarie costruzioni trogloditiche, scavate nella roccia nel profondo delle gole, con il costante dolce scorrere dell’acqua del fiume, del richiamo dei volatili e del fruscio delle onde.

Lunga 13 chilometri, Cava d’Ispica si estende da Modica (a nord e con il nome di Cava d’Ispica propriamente detta) fino a Ispica (a sud) dove prende il nome di Parco della Forza. Raffigurata da tantissimi viaggiatori del passato, fino al terremoto del 1693 era abitata da seimila persone. Un universo curiosissimo, da uomini delle caverne, uno spettacolare susseguirsi di catacombe cristiane, necropoli preistoriche, chiesette, castelli, abitazioni e strutture varie tutte scavate nella roccia dal Neolitico fino al 1693, appunto.

Questo prezioso patrimonio artistico e archeologico è immerso in un ambiente ricco di vegetazione. Domina la macchia mediterranea con carrubi, olivi selvatici, palme nane, lecci, platani, euforbie, mentre nel sottobosco si trovano felci, edere, salvie profumate ed asparagi; il fondovalle, coltivato per gran parte a giardini e orti, è ricco di fichi, noci e melograni. La fauna è ormai scarsa ma non mancano i conigli selvatici, le volpi, i ricci e qualche raro istrice.

Questa profonda incisione valliva dell’altopiano ibleo ha l’aspetto del canyon e nel Settecento fu meta del Grand Tour. Ancor oggi nell’incantevole scenario di Cava d’Ispica i turisti abbondano: è possibile visitare alcuni villaggi in grotta (Le Grotte Cadute), chiese rupestri (Santa Maria, San Nicola, Spezieria) e necropoli rupestri risalenti al periodo bizantino (Catacombe della Larderia). Non mancano importanti e più antichi monumenti ricavati nella roccia (un ginnasio di età ellenistica, una tomba monumentale di età preistorica).

Allo sbocco della Cava d’Ispica si trova lo sperone della Forza, roccaforte naturale abitata nell’Età del Bronzo Antico e Medio, in età protostorica e fino al tempo della colonizzazione greca. La visita a Cava d’Ispica si compone di due parti: la parte di nord-est, nella zona del Mulino Cavallo; nella parte di sud-est, luogo rupestre dell'antica Spaccaforno (antico nome di Ispica). La catacomba paleocristiana (IV -V secolo d.C.) della Larderia, con un’estensione di oltre 500 metri quadrati, è veramente imponente per il numero di sepolture (464 tombe). La Grotta della Signora (15 x 7 metri) è una fonte d’acqua sacra di origini antichissime, le cui pareti ospitano graffiti incisi su lapidi di calcare di epoca preistorica e paleocristiana.

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