Sabbia ed alghe al posto dell’acqua del mare. È impraticabile il porticciolo di Donnalucata, frazione balneare di Scicli, il primo approdo ibleo risalente alla metà dell’Ottocento. Lo stato di degrado è tale che chiamare porto le due braccia di cemento che si allungano verso il mare è un’eresia.
I pescatori sono costretti ad emigrare nei porti di Marina di Ragusa e Pozzallo, i diportisti del Club nautico non escono più le loro barche per l’impossibilità al ricovero.
Questi i motivi alla base delle rivendicazioni presentate ieri a palazzo di città nell’incontro che i soggetti fruitori del porticciolo hanno avuto con gli assessori Viviana Pitrolo e Guglielmo Scimonello.
Storia di sempre, dicono i donnalucatesi che non credono più nelle promesse di un ampliamento dell’infrastruttura facendo riferimento ad un finanziamento di 4 milioni di euro mai speso e nelle assicurazioni di un intervento di bonifica per somme annunciate pari a 300 mila euro.
Ora la richiesta di un tavolo tecnico, in Prefettura a Ragusa, con gli organi di governo regionale ed i dipartimenti che operano in tema di infrastrutture ma anche in tema di pesca, ivi compreso il Genio civile opere marittime.
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