Ricerca di idrocarburi al via qualora la moratoria, in scadenza nel febbraio del nuovo anno, non venisse prorogata. Per la Sicilia il prezzo è molto alto. A rischio le aree marine protette dell'arcipelago delle Egadi con i paradisi di Pantelleria e Favignana. A rischio anche una vasta area degli Iblei, che sarebbe la più martoriata, sulla quale insiste più di un progetto. Cinque, a conti fatti, sono le domande di ricerca o di coltivazione in stand-by nell'area del Ragusano.
Tre sono di Eni Mediterranea Idrocarburi, «Cinquevie» su un'area di 71 chilometri quadrati tra Modica e Ragusa; «Contrada Giardinello» in oltre 380 chilometri quadrati tra Ragusa, Santa Croce Camerina, Vittoria, Comiso, Acate, Chiaromonte Gulfi, Caltagirone e Mazzarrone; «Piano Lupo» su altri 62 chilometri quadrati tra Acate, Caltagirone, Gela e Mazzarrone. Gli altri due sono il giacimento «Bonincontro» della compagnia spagnola Petrex su 32 chilometri quadrati tra Acate e Vittoria e l'impianto «Case La Rocca» della società concessionaria Irminio per altri 80 chilometri quadrati sempre nel territorio ragusano.
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