L'ipogeo preistorico di Calaforno, nel territorio di Giarratana, sito archeologico di grande interesse nazionale, torna nuovamente ad essere valutato dagli archeologici grazie ad una proficua collaborazione tra il comune di Giarratana, l'università degli studi di Catania, la Soprintendenza ai beni culturali di Ragusa e l'azienda forestale. Le somme dell'intervento, pari a 80 mila euro, sono state «ritagliate» dal pacchetto dei fondi ex Insicem destinati allo sviluppo economico della zona montana iblea in cui insistono i Comuni di Giarratana, Chiaramonte Gulfi e Monterosso Almo. «Entro la fine del mese -assicura il sindaco di Giarratana, Lino Giaquinta - avrà inizio una nuova campagna di scavi, coordinata dalla Soprintendenza ai beni culturali di Ragusa con il contributo di un equipe di archeologici dell'università di Catania. Un intervento importante in uno sito straordinario. L'amministrazione comunale, in questi anni, ha voluto valorizzare il proprio territorio iniziando dal percorso naturale del presepe vivente nella parte più antica del paese fino all'ipogeo di Calaforno». Gli archeologici avranno tre mesi di tempo per completare l'attività di studio e di ricerca. Si tratta di un complesso di 35 camerette circolari risalente all'età del rame, circa 5000 anni fa. Uno dei più importanti, ma poco conosciuto, ipogei della Sicilia. La notizia completa nel Giornale di Sicilia in edicola.