MODICA. L'unica strada per il Comune di Modica è quella del dissesto. A suggerirla è la Corte dei Conti che, anzi, ne invoca il provvedimento da adottare in consiglio comunale in tempi ristretti.
Doccia fredda sull'ente di palazzo San Domenico con l'arrivo della deliberazione del 24 luglio scorso della Corte dei Conti con la quale i giudici contabili dichiarano inammissibile il ricorso presentato dalla giunta del sindaco Ignazio Abbate sulla rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario. Un programma di risanamento che avrebbe dovuto avvenire in 30 anni, anziché inizialmente in 10 anni. Un debito di 72 milioni che l'ente modicano sarebbe riuscito, in un arco di tempo più ampio, ad onorare in maniera meno invasiva.
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