SANTA CROCE CAMERINA. Nonostante la “diffida” della Regione il consiglio comunale di Santa Croce Camerina non delibera sulla Centrale unica di committenza. Il punto all'ordine del giorno è stato rinviato - otto i voti favorevoli al rinvio sette i contrari - su richiesta del consigliere Rosario Pluchino che ha chiesto tempo per approfondire la tematica.
Adesso, dopo la terza seduta a vuoto, si attende l'arrivo del commissario ad acta per deliberare sulla Centrale unica obbligatoria per legge e che consente di effettuare acquisti, espletare gare e appalti superiori a 40 mila euro. Dal primo gennaio i Comuni non capoluogo di provincia, per acquisti di forniture e servizi, devono fare ricorso alla Centrale unica di committenza (cuc). Si tratta di una forma di accentramento della gestione delle gare ad evidenza pubblica, introdotta dal legislatore, per razionalizzare la spesa pubblica.
«La novità dell'ultima ora – spiega il consigliere comunale, Rosario Pluchino - riguarda un documento dell'ufficio tecnico senza la visione del presidente del consiglio e dei consiglieri. Vogliamo, adesso, avere una visione più completa leggendo tutti i documenti».
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