RAGUSA. L’ex Provincia regionale rientrerà nel Consorzio universitario ibleo. Lo ha annunciato ieri mattina l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Bruno Marziano nella sede del Cui ad Ibla. Lo farà grazie ad una norma che prevederà la presenza dei Liberi consorzi tra Comuni nei Consorzi univesitari anche nelle tre ex province dove i commissari hanno deciso il recesso. Una buona notizia sotto l’albero anche se il 2006, con undici corsi di laurea, è lontano, infatti, l’Università ragusana è viva e vuole andare lontano, con mille studenti iscritti, nel vari corsi della Facoltà di Lingue. Per farlo manca solo la solidità economica che con il rientro dell’ex Provincia dovrebbe essere garantita.
Dei mille univesirtari che studiano ad Ibla oltre la metà vengono da fuori provincia e portano ricchezza. Lo ha confermato ieri mattina durante i lavori sul futuro dell’Università decentrata, Giuseppe Traina, professore associato di Letteratura Italiana presso la Struttura Didattica Speciale di Lingue e Letterature Straniere di Ragusa dell’Università di Catania, di cui è attualmente vicepresidente. «Un dato in controtendenza rispetto ai primi anni - ha aggiunto il professore Traina - con studenti che arrivano anche dalla città metropolitane come Catania, Messina e Palermo ma anche dalla Calabria. Da questo punto di vista l’Università funziona bene consideata la qualità dell’offerta che ogni anno impone le selezioni per scegliere le 230 matricole sui 500 iscritti».
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