RAGUSA. A Palazzo dell'Aquila si risolve un problema e ne piomba subito un altro. Colpa dell'impreparazione dell'amministrazione tuona l'opposizione, mentre la maggioranza arranca nel mettere una pezza alla nuova grana. E più di qualcuno, proprio nella maggioranza, non nasconde la preoccupazione: «Sull'idrico ci siamo incartati». I 39 lavoratori che al momento si occupano del servizio idrico puntano i piedi, il nuovo bando lo giudicano assolutamente insufficiente a garantire i livelli occupazionali. L'assessore Salvatore Corallo non è riuscito a trovare una sintesi con lavoratori e sindacati, e adesso le organizzazioni sindacali come interlocutore vogliono direttamente il sindaco. Perchè di Corallo non si fidano più. Ieri sono tornati al Comune per chiedere che quel bando cambi. Era previsto consiglio comunale per approvare il bando per la gestione dei rifiuti. Un argomento che aveva trasformato l'aula consiliare in un campo di scontro, con diversi netturbini, una decina di giorni fa, a protestare per chiedere la concertazione. Un faccia a faccia tra sindacati e amministrazione comunale avvenuto alla presenza del prefetto Annunziato Vardè. Tre ore di dialogo serrato e poi la firma di un accordo. Ieri, quindi, doveva trattarsi di una seduta prettamente tecnica, con la votazione degli strumenti che consentono di avviare il bando da novanta milioni di euro per sette anni. Aperta la seduta, invece, si è fatto appena in tempo per qualche comunicazione: poi è stata chiesta la sospensione per dialogare con i lavoratori e i sindacati. Un confronto con l'opposizione agguerrita, i sindacati con le idee chiare, e l'assessore ai Lavori pubblici Salvatore Corallo poco propenso a una reale apertura. L'esponente dell'amministrazione ha sostanzialmente chiuso ogni margine di trattativa, e i sindacati hanno confermato lo stato di agitazione per il 15 dicembre. Cinque giorni di tempo perchè il sindaco, che ieri era impegnato a Palermo in commissione sanità per parlare del piano sanitario dell'Asp, s'impegni a trovare una mediazione.