RAGUSA. Altro grido di allarme lanciato dalla Cna, la Confederazione degli artigiani e delle medie e piccole imprese che vanta 3500 soci in provincia. Dopo la battaglia contro parrucchieri e barbieri che lavorano in nero, adesso il fronte si sposta. Anche nell’area iblea, infatti, è in forte aumento il fenomeno dell’abusivismo nella filiera dell’autoriparazione. Le difficoltà economiche create dalla crisi hanno costretto molte imprese del settore a cessare l'attività ma pare che una buona parte di esse stia continuando ad operare in nero. La denuncia arriva dal presidente provinciale dell’Unione Cna Servizi alla comunità, Vincenzo Canzonieri, con il responsabile Giorgio Stracquadanio. «Una concorrenza sleale – dice Canzonieri – che non può più essere sopportata da chi - tra mille difficoltà - continua a rispettare le regole, a pagare le tasse e operare nella legalità e nella trasparenza. Nel settore sta passando un concetto tanto subdolo quanto pericoloso: è da stupidi rispettare le regole. I dati sono chiari. Secondo l'Aci, circa il 43% delle autovetture circolanti in provincia di Ragusa ha più di 13 anni, stiamo parlando quindi di autovetture vecchie che ciclicamente hanno bisogno di manutenzione. Chi commercializza pezzi di ricambio auto, pur avvertendo qualche difficoltà (in questo caso si registra la forte concorrenza con i centri di rottamazione), riesce comunque a stare sul mercato e a vendere pezzi di sostituzione».