RAGUSA. Carni tracciate e sicure. Con controlli capillari lungo tutta la filiera fino al prodotto macellato e confezionato in vaschetta. L’allarme lanciato dall’organizzazione mondiale della sanità non ha scalfito la commercializzazione delle carni locali in una provincia ad alta vocazione zootecnica.
La Coldiretti ragusana con i servizi veterinari dell’Asp e la Confcommercio ha voluto rassicurare ulteriormente il consumatore. «Privilegiando sempre prodotti locali cioè carni di animali cresciuti e allevati nel nostro territorio – spiega il presidente della Coldiretti. Gianfranco Cunsolo - il nostro è un messaggio al consumatore finale di privilegiare sempre la filiera corta Del resto, la fiducia che la clientela ripone nella figura professionale del macellaio sotto casa, risulta consolidata proprio per le informazioni e la conoscenza che vengono garantiti in merito ai prodotti esposti sul bancone».
Sono oltre 800 allevamenti di bovini «Limousine» e «Charolaise» nella provincia. Più di 8.300 capi con meno di un anno e quasi 15 mila vacche. Circa 40.000 fattrici delle razze «Bruna», «Frisona», «Pezzata rossa», «Modicana». Questi alcuni numeri della zootecnia ragusana, leader nella produzione di carni sicure perchè tracciate.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia