CAMARINA. Ci sarà anche il vino Mesopotamio di Camarina (Ragusa) all'Expo nel padiglione Italia domenica prossima. È un vino che, secondo vari studiosi, si produceva dal IV secolo avanti Cristo nelle fattorie della località allora chiamata Kamarina e che nel I secolo dopo Cristo si beveva da Cartagine a Pompei, dove potrebbe essere stato servito a Plinio nei giorni che precedettero l'eruzione del Vesuvio nel 79.
«Attraverso lo studio di vari documenti - ha detto il direttore del museo di Camarina, Giovanni Di Stefano - è possibile dimostrare che questo vino era prodotto in epoca greca e romana nel territorio di Camarina. Il nome antico 'Mesopotamiò deriva dal fatto che il vino si produceva nella pianura tra due fiumi, l'Ippari e il Dirillo». Del vino Mesopotamio si parlerà a «I luoghi di Dioniso: archeologia e vino in Sicilia» con il contributo del dipartimento ai Beni Culturali della Regione siciliana. I lavori saranno coordinati da Alberto Pulizzi, commissario straordinario del Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento. Verranno illustrati anche il progetto di un vigneto didattico fra Sicilia e Tunisia al Parco di Selinunte (Trapani), e dell'operazione che ha portato alla ripresa della vinificazione del Diodoros, il vino della Valle dei Templi, che si produceva anticamente dai vigneti sotto il tempio di Giunone.
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