RAGUSA. Lo sforamento del patto di stabilità è stato certificato da uno dei tre revisori dei conti. Una situazione economica e finanziaria molto complessa con molte “voci” relative alle entrate ancora da definire. Il revisore (Alberto Depetro) contesta l’entità delle somme da incassare con quelle realmente già in cassa. Per l’Imu risultano entrate per 17 milioni a fronte di 8 milioni e 900 mila euro già incassati. Sull’attività di accertamento del recupero crediti degli anni precedenti, relativi alla tassa sullo smaltimento dei rifiuti, risultato in entrata 300 mila euro, ma, ad oggi, non ha incassato nulla.
Dati e numeri che sono stati snocciolati dai gruppi di opposizione che chiedono al sindaco Piccitto una chiara inversione di tendenza, tagliando i costi sulle consulenze e gli sprechi in manifestazioni inutili. I dati contabili, con tutti gli atti conseguenziali, saranno trasmessi alla corte dei conti. «Quest’anno l’amministrazione ha implementato il numero delle macrostrutture con l’assunzione di altri 3 dirigenti e 2 funzionari direttivi. Con un esborso considerevole per le casse del Comune — spiega il consigliere Maurizio Tumino — la nostra grande preoccupazione è legata alla situazione contabile con i dubbi sollevati dal revisore dei conti che non ha voluto firmare il prospetto per la certificazione della verifica del rispetto degli obiettivi del patto di stabilità».
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia