RAGUSA. Le condizioni di vendita, questa volta, le dettano gli allevatori. Nessun accordo con le industrie fino a quando il prezzo del latte non coprirà per intero i costi di produzione pari a 44 centesimi al litro. Da domani il latte ragusano potrà essere venduto anche fuori dai confini della regione. In un regime di libero mercato, in assenza di un contratto regionale che tutela le aziende, i produttori sono pronti a consegnare il latte bovino altrove. Un atto di forza nei confronti delle industrie che non hanno voluto, fino ad ora, recepire le istanze del mondo allevatoriale. Il comitato degli allevatori ha voluto ascoltare le imprese e chi, tutti i giorni, tra mille difficoltà, fa fatica a portare avanti la propria azienda. L’assemblea pubblica alla camera di commercio ha visto la presenza delle cooperative, delle organizzazioni agricole, degli amministratori locali con il sindaco di Modica Ignazio Abbate, tra il pubblico anche il presidente di Confagricoltura Sandro Gambuzza, e di parte del mondo allevatoriale. «È stato un momento di grande condivisione - spiega il direttore della Coldiretti, Pietro Greco - ma siamo convinti che ci sono parecchie distorsioni lungo la filiera. Il prezzo del latte sugli scaffali rimane invariato anzi, in alcuni casi aumenta, e di contro gli allevatori non riescono a coprire neppure in costi di produzione. Non vogliamo fare la guerra alle industrie che lavorano in Sicilia ma è chiaro che gli allevatori, che sono la parte più debole di questa catena, non possono subire in maniera passiva questa situazione». Leggi la versione integrale e le altre notizie in edicola o sul giornale digitale CLICCA QUI