RAGUSA. Settecentosettanta famiglie della provincia, per l’esattezza dei comuni di Acate, Santa Croce Camerina e Scicli, sono rimaste (almeno fino a ieri) senza lo stipendio di gennaio. E la Cgil con il segretario generale Giovanni Avola lancia l’allarme e si rivolge al prefetto Annunziato Vardè. «È veramente paradossale che i dipendenti dei comuni di Acate, Scicli e Santa Croce Camerina non possono aver liquidato lo stipendio solo perché il bando di concessione delle rispettive tesorerie è andato deserto e la tesoreria uscente, la Banca Agricola Popolare di Ragusa, ha deciso di interrompere il pagamento degli emolumenti». Si tratta di 500 dipendenti di ruolo nei tre comuni e di altri 270 lavoratori che prestano la loro attività nelle coop e nell’igiene ambientale. Il sindacato che interviene a difesa dei lavoratori ha sollecitato, appunto, al prefetto un autorevole intervento utile a sbloccare la situazione. Per quanto riguarda la questione vera e propria il bando di gara predisposto dai tre enti è scaduto il 31 dicembre scorso e nessun istituto di credito ha inteso parteciparvi mettendo in stand up la tesoreria dei tre enti che non possono fronteggiare situazioni necessarie e ineludibili come il pagamento degli stipendi ai dipendenti. G. N. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA.