RAGUSA. Si farà una nuova piattaforma per la ricerca di idrocarburi nei fondali marini siciliani. Il ministero dell'Ambiente ha detto «si» alla realizzazione di «Vega B», la piattaforma marina che affiancherà quella «madre», «Vega A», attiva da più di 30 anni a largo della costa di Pozzallo, in provincia di Ragusa. Il ministro Gian Luca Galletti ha firmato il decreto, che conclude un percorso di autorizzazioni. La «Vega B» si aggiunge alle altre tre piattaforme off-shore già attive nei pressi delle coste siciliane. A possedere il 60 per cento delle quote della «Vega A» è l'Edison, il 40 per cento invece è di proprietà dell'Eni, che detiene anche due concessioni di coltivazioni di idrocarburi lungo le coste di Gela. Ottenuto l’«ok» dal ministero dell'Ambiente, ritenuto il parere più importante e vincolante, si attendono le altre due autorizzazioni dei ministeri dello Sviluppo economico e dei Beni Culturali che, a questo punto, avranno un percorso assai più agevole. Il presidente della Commissione Attività produttive dell'Ars, Bruno Marziano, spiega che la realizzazione della nuova piattaforma potrebbe avere ricadute positive dal punto di vista occupazionale nel Siracusano: «Sarebbe un'occasione importante per il rilancio della zona industriale del Siracusano se la Edison decidesse di realizzare la struttura in Sicilia - afferma -, a punta Cugno ad Augusta o a Marina di Melilli, uniche due aree attrezzate in Sicilia per la costruzione delle piattaforme in cui, oltretutto, è stata costruita "Vega A" e altre piattaforme petrolifere. Oltre a diventare un polo di eccellenza, si schiuderebbero possibilità di lavoro per decine di imprese e per oltre 2 mila addetti». Sono tredici, invece, le concessioni già rilasciate o in attesa della proroga della Regione per le trivellazioni on-shore, cioè su terraferma, per le quali ha competenza l'assessorato regionale al Territorio e all'Ambiente. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA.