RAGUSA. Il mercato estero come punto di riferimento. Una produzione che risente dell’annata di “scarica” e dell’attacco della mosca delle olive che ha causato una perdita consistente di prodotto. Una produzione dell'olio extravergine d'oliva in calo, con -30% rispetto alle più rosee aspettative, dovuta anche al periodo di siccità prolungato e all’attacco virale della mosca. Le larve oltre ad alimentarsi della polpa delle drupe ne causano anche una caduta precoce. «È stata un’anno difficile per i produttori di olio dop monti iblei — spiega Giuseppe Arezzo, presidente del consorzio di tutela dell'olio —. La raccolta, in questa fase, è stata compromessa da un attacco devastante che ha causato la caduta precoce delle olive dagli alberi. Non tutto il raccolto, fortunatamente, è compromesso e guardiamo, come sempre, al mercato estero con grande attenzione».
I danni indiretti sono dovuti al deterioramento qualitativo dell’olio e sono spesso sottovalutati. Ciò si ripercuote sul valore commerciale dell'olio. "Nonostante tutto la nostra produzione è di indiscussa qualità — aggiunge il presidente del consorzio dell'olio dop monti Iblei —, il 70% della produzione è destinata all’export e pochissimo viene venduto in Sicilia». Usa, Canada e Giappone sono i mercati di riferimento, ma anche nuovi paesi come la Russia o la Cina cominciano ad apprezzare questa eccellenza iblea.
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