RAGUSA. Le richieste di adesione sono molteplici. La documentazone, con tutti i requisiti necessari, sarà sottoposta all’esame dell’organismo di gestione e di controllo. Il marchio geografico collettivo dei prodotti orticoli di Santa Croce "le primizie di Montalbano" ha il compito di promuovere le eccellenze del territorio fuori dai confini regionali. Un marchio d’identità che certifica la salubrità e la provenienza degli ortaggi. «Siamo in una fase cruciale per l’economia di tante piccole e medie aziende del territorio – spiega il presidente dell’organismo di controllo e di gestione del marchio, Guglielmo Occhipinti - il nostro invito è rivolto ai produttori, singoli e associati, ad aggregarsi e a cooperare per costruire quel grande consorzio di cui tanto si parla». La cooperazione come punto di partenza. «Occorre una chiara inversione di tendenza in termini di proposte - aggiunge Occhipinti - gli imprenditori devono capire che sono la coesione e l’unione può dare quel valore aggiunto per superare questa fase critica dell'annata agraria. Un battaglia che dobbiamo sostenere tutti iniziando dai commissionari del mercato ortofrutticolo di Santa Croce Camerina ai piccoli imprenditori serricoli». Il marchio viene rilasciato dal comune di Santa Croce gestito attraverso un organismo di gestione e controllo di cui fanno parte rappresentanti dell’ azienda sanitaria provinciale, della camera di commercio di Ragusa, componenti delle organizzazioni dei produttori e delle associazioni dei consumatori, e ha come scopo la promozione e la certificazione de livello qualitativo dei prodotti agroalimentari del territorio camarinense delle zone ad esso limitrofe. «Fregiarsi del marchio "primizie di Montalbano" - aggiunge Occhipinti - significa, per le nostre aziende, rendersi riconoscibili e migliorare la propria visibilità anche attraverso le numerose iniziative e campagne di comunicazione per la promozione del marchio». Sono cinquecento le aziende serricole nel territorio comunale con una produzione in serra di peperoni, zucchine, melenzane e pomodori su una superfice complessiva di 1 milione e 700 mila metri quadrati. Cinquemila gli addetti dediti alla lavorazione e al confezionamento degli ortaggi per un fatturato annuo di 12 milioni di euro. (*mdg*) Marcello Digrandi