Una delle ultime opere di Caravaggio sarà fulcro centrale della mostra «Caravaggio - ultimo approdo» che si inaugura giovedì 12 maggio alle 11,30 nella chiesa della Badia a Ragusa. Curata dal professor Pierluigi Carofano, la mostra si propone di presentare per la prima volta in Sicilia l’opera «San Giovanni Battista giacente», una tela poco nota di Caravaggio, conservata in una collezione privata maltese. La mostra sarà aperta fino al 15 ottobre. Nella cornice suggestiva della Chiesa della Badia verranno esposte altre quattro opere oltre a quella di Caravaggio: Domenico Piola, Predica di san Giovani Battista. Napoli, collezione privata; Luigi Garzi, San Giovanni Battista battezza Cristo nel fiume Giordano. Roma, collezione Amata; Giovanni Odazzi, San Giovanni Battista predica alle folle. Roma, collezione privata; Francesco Rustici, Sacra Famiglia e san Giovannino. Napoli, collezione privata. Il dipinto di Caravaggio nel 1641 si trovava nella Villa Medici di Poggio Imperiale per poi passare nel palazzo mediceo di Livorno. Acquisito verosimilmente dall’arciduchessa Maria Maddalena d’Austria, l’opera è descritta nell’inventario di Poggio Imperiale del 1641 come «quadro in tela entrovi un S. Giovanbattista nel deserto che giace sopra un panno rosso nudo di mano del Caravaggio» lungo braccia 23/5 alto braccia 2 con sua copertina d’Ermesino verde» e con «a piedi di detto la croce di canna». In altre successive citazioni inventariali è specificato che ai piedi della figura vi è la croce di canna. Per ordine del Gran Principe, nel dicembre del 1698 fu inviato nel Palazzo di Livorno, edificio caro a Ferdinando che ne curò in dettaglio gli arredi; tornò poi a Pitti nel 1723. A tutt’oggi - dicono gli organizzatori della mostra - non si conoscono i motivi per i quali l’opera lasciò le collezioni medicee (probabilmente in seguito a Firenze capitale d’Italia e alla ristrutturazione degli arredi di Palazzo Pitti). Si sa soltanto che nel 1860 il ricco banchiere e massone Henry Benjamin Humphrey acquistò il San Giovannino da Rittenhouse a Boston ad un’asta pubblica. Successivamente il quadro veniva donato alla Loggia massonica d’Oriente a Thomaston nel Maine e lì rimane sino al 2009. In quell’anno viene ceduto all’attuale proprietario che risiede a Malta. La mostra - dicono gli organizzatori - sarà anche l’occasione per condividere con il grande pubblico i risultati di una campagna diagnostica che ha dato risultato veramente sorprendenti in merito alla tecnica ‘dell’ultimo Caravaggiò. Studiosi esperti di Caravaggio come Rossella Vodret, Claudio Falcucci e Roberta Lapucci, ritengono il «San Giovanni giacente» di straordinario interesse sebbene non finita proprio a causa delle vicende personali dell’artista. «Partendo dal dipinto di Caravaggio - spiega il curatore Pierluigi Carofano - abbiamo pensato di esporre alcune opere, anche lontane temporalmente da quella di Caravaggio, che ben rappresentano episodi significativi della vita di San Giovanni Battista, suo precursore nell’annuncio della venuta del Messia per i cristiani». La mostra è prodotta da Happee Place in collaborazione con Mediatica e con il patrocinio del Comune di Ragusa, del Libero Consorzio Comunale e dell’Opera Pia che ha in custodia la Chiesa della Badia.