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Il sax di Cafiso ripercorre i misteriosi ritmi di New Orleans

VITTORIA. Se nel nuovo disco di Francesco Cafiso, We Play for Tips, ci si ritrova a respirare l’atmosfera del jazz più tradizionale – della musica afroamericana per eccellenza, impregnata di paludoso esoterismo e allo stesso tempo di un’afosa gioia – è tutto merito del viaggio che più di dieci anni fa portò il sassofonista vittoriese, al fianco del trombettista Wynton Marsalis, dritto dritto a New Orleans, Louisiana.

Reduce dal successo di 20 Cents per Note, Cafiso ritorna venerdì con dieci brani in cui la scrittura alla Duke Ellington sposa il virtuosismo alla Miles Davis in uno schema lineare che rimanda invece a Charles Mingus e le sue escursioni contrabbassistiche. Al fianco di Cafiso – nella prima uscita per la sua nuova etichetta, la E Flat Records – il pianista e co-arrangiatore Mauro Schiavone, l’ingegnere del suono Riccardo Piparo e il Francesco Cafiso Nonet, la formazione che vede Marco Ferri al sax tenore e al clarinetto, Sebastiano Ragusa al sax baritono e al clarinetto basso, Francesco Lento e Alessandro Presti alla tromba e al flicorno, Humberto Amésquita al trombone, Mauro Schiavone al pianoforte, Pietro Ciancaglini al contrabbasso e Adam Pache alla batteria.

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