COMISO. La Sicilia era un tempo dimora dei coccodrilli marini, da molti considerati dei veri e propri «mostri del mare». La prova è in un dente risalente a circa 120 milioni di anni fa trovato lo scorso luglio a Calatafimi. Un dente appartenente all’ultimo dei grandi coccodrilli marini che popolavano i nostri mari al tempo dei dinosauri, e lo dimostrano gli studi, da poco conclusi, portati avanti al Museo Civico di Storia Naturale di Comiso.
Il dente, lungo due centimetri e rinvenuto durante alcuni lavori di sbancamento in una cava, adesso è possibile ammirarlo proprio nel Ragusano. Il reperto, salvato dalle ruspe da un attento ricercatore amatoriale, Giacomo Sicali, è passato nelle mani del paleontologo Gianni Insacco, direttore scientifico del museo di Comiso.
Quello che viveva nelle acque siciliane è un «Crocodylorfi Metriorhynchidi», una grande testimonianza della più recente esistenza di predatori preistorici a livello mondiale, lungo fino a 8 metri e specializzato a vivere in alto mare in un clima temperato-caldo. Un identikit tracciato minuziosamente e con cura: frutto di studi pubblicati anche nella rivista Cretaceous Research.
Un vero e proprio tesoro per la Sicilia, sempre stata avara di resti di vertebrati del Mesozoico, dimostrandosi invece adesso terra di ritrovamenti di numerosi molluschi e invertebrati. Invece, pare che la Sicilia sia sempre stata «accogliente», un tempo dimora di una piccola porzione di vertebrati, da sempre rari nella nostra Isola.
DAL GIORNALE DI SICILIA DELL'8 SETTEMBRE 2015
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