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Folco Quilici e i misteri dello sbarco alleato in Sicilia

«Ho realizzato qui il mio primo lavoro negli anni ’50 e mi sarei aspettato una collaborazione da parte della Regione alla quale l’ho anche chiesto ma senza ottenere alcuna risposta»

ACATE. Raccontare lo sbarco degli alleati in Sicilia nel 1943, approfondendo alcuni aspetti poco noti ed enigmatici. Questi i temi dell'ultimo docu-film realizzato dal regista Folco Quilici.

Il lavoro, che ha una durata di circa 50 minuti, si snoda in tre parti. Nella prima vengono raccontate le stragi di quei giorni, in particolare quelle di Piano Stella e Santo Pietro, quando militari statunitensi uccisero molti civili e circa 70 militari tra italiani e tedeschi che si erano arresi. La seconda parte è dedicata alla battaglia al Ponte di Primosole alle porte di Catania tra inglesi e tedeschi. Nell'ultima parte del film Quilici racconta la «fuga» dalla Sicilia dei tedeschi che ebbero la possibilità di attraversare indisturbati lo Stretto.

A questo proposito l'autore avanza l'ipotesi di un accordo segreto che consentì ai tedeschi di radunarsi nella punta estrema dell'isola.
Il docu-film sarà pronto entro la fine dell'anno ed è coprodotto da Quilici e dall'Istituto Luce che si occuperà della distribuzione attraverso i canali televisivi e non solo.

«Per l'80% del materiale - racconta Quilici - ho utilizzato immagini storiche dell'epoca provenienti da fonti cinematografiche francesi, tedesche, americane e non solo italiane. Poi ho visitato i posti interessati effettuando le riprese e raccogliendo ultime preziose testimonianze dei superstiti di Piano Stella e di un figlio di uno dei civili fucilati dagli americani». Tra le zone visitate anche Gela ed Acate, dove Quilici è stato accolto con affetto. Proprio ad Acate il docu-film potrebbe essere proiettato, così come promesso al sindaco Franco Raffo durante l'incontro avuto qualche settimana fa. «Voglio ringraziare - ha proseguito il regista - gli studiosi che a livello personale mi hanno dato una mano ed anche la gente e gli amministratori locali che si sono dimostrati disponibili e cordiali».

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