Un cittadino albanese di 50 anni è stato condannato in primo grado a 6 anni e 6 mesi di reclusione dal tribunale di Ragusa per violenza sessuale nei confronti della moglie e per maltrattamenti in famiglia anche nei confronti dei figli. L’uomo, difeso dall’avvocato Ferdinando Mauro Miranda, avrebbe posto in essere comportamenti violenti e vessatori nei confronti della famiglia dal 2018 al 2023.
Dai capi di imputazione, il racconto delle violenze messe in atto dall’uomo, soggetto definito irascibile, dedito all’abuso di alcool, e ossessivamente geloso. Non voleva che la moglie lavorasse, convinto che fosse una scusa per relazioni extraconiugali e la insultava minacciandola anche di morte; voleva i soldi per comprarsi da bere, e ai suoi rifiuti l’aggrediva brutalmente anche con il coltello in mano, costringendola spesso a piegarsi alle sue richieste. E poi i rapporti sessuali, non consenzienti e violenti.
Era stato già colpito da un «ordine di protezione famigliare» emesso dalle autorità albanesi nel 2018 e dai decreti di allontanamento dalla casa famigliare e dal divieto di avvicinamento alla moglie emessi dal Tribunale di Ragusa nel 2021 e 2022 ma nonostante questo pedinava la moglie, picchiava e insultava i figli quando si frapponevano tra lui e la donna per difendere la loro madre. Poi una escalation di minacce di morte, fino a dire che avrebbe commesso una strage famigliare, ossessionato dalla gelosia e dalla separazione coniugale.
La ex moglie e la figlia si sono costituite parte civile attraverso l’avvocato Simona Cultrera. Al tribunale collegiale di Ragusa, il pubblico ministero aveva chiesto la condanna dell’uomo a 5 anni di carcere. Il collegio ha inflitto una condanna superiore alle richieste della pubblica accusa, condannando l’uomo a 6 anni e 6 mesi di reclusione, al pagamento delle spese processuali anche della controparte, e del mantenimento durante la custodia cautelare; dovrà risarcire ex moglie e figlia. La liquidazione verrà stabilita dal giudice civile.
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