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Vittoria, la comunità tunisina scende in piazza in segno di solidarietà verso la famiglia vittima dell'incendio

Alla manifestazione ha partecipato anche il sindaco. «Non si può lasciare libero uno che minaccia di morte fino a quando uccide», la scritta in uno degli striscioni

Ieri sera, 21 giugno, piazza del Popolo, a Vittoria, è stata la sede di una manifestazione di solidarietà per la famiglia Zaouali, rimasta vittima dell’incendio appiccato all’abitazione, nel cuore della notte, dal figlio maschio, Wajdi Zaouali.

Nel rogo sono morte Mariam Sassi di 55 anni e la figlia Sameh, 34 anni. Gravemente ustionati, e tuttora ricoverati in prognosi riservata, il padre Kamel Zaouli di 57 anni e l’altra sorella, Omaima, 19 anni. La famiglia Zaouali aveva segnalato le violenze e le minacce del figlio, che era in cura al dipartimento di salute mentale.

La manifestazione è stata organizzata da alcuni membri della comunità islamica. «Non si può lasciare libero uno che minaccia di morte fino a quando uccide», la scritta in uno degli striscioni. E un altro: «Non rimaniamo indifferenti davanti alla violenza». Sono intervenuti il sindaco Francesco Aiello, l’assessore comunale Francesca Corbino, il consigliere comunale Valentina Argentin. La manifestazione si è chiusa con una preghiera recitata dall’imam Chouaf Labbadi.

Martedì prossimo, nel cimitero di Vittoria, sarà effettuata l’autopsia sui corpi delle due vittime. Poi le salme saranno restituite ai familiari per il rito funebre, non si sa ancora se a Vittoria o in Tunisia. Il sindaco proclamerà, nel giorno dei funerali, il lutto cittadino.

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