«Ciao Loris, oggi saresti diventato maggiorenne, un’età importante, tanto desiderata da piccoli, un traguardo per tante nuove cose, come la patente, l’auto... ma, purtroppo, posso solamente pensarlo e immaginarlo». Così Andrea Stival, in una lettera, ricorda che avrebbe compiuto oggi 18 anni suo figlio Loris, il bambino di Santa Croce Camerina, nel Ragusano, ucciso il 29 novembre 2014, quando aveva 8 anni, dalla madre Veronica Panarello condannata a 30 anni di reclusione per omicidio e occultamento di cadavere. «Il mio pensiero - aggiunge il padre nella lettera - è sempre vivo anche se lo so che non ci sei più, ma voglio ricordarti sempre con il tuo sorriso di quando giocavamo insieme. In questo tuo giorno di compleanno, io insieme al tuo fratellino ci soffermeremo a guardare il cielo così da poter vedere brillare tutte le stelle e dico tutte, perché ne sono certo che da lassù starai festeggiando insieme ai tuoi “amici angeli”. Tra una lacrima e un sorriso. Buon compleanno Loris». La sentenza di condanna a 30 anni di reclusione di Veronica Panarello è divenuta definitiva il 21 novembre del 2019 dopo che la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla donna contro la sentenza della Corte d’assise d’appello di Catania che il 5 luglio del 2018 aveva confermato la condanna di primo grado emessa il 17 ottobre del 2016 dal Gup di Ragusa, Andrea Reale, a conclusione di un processo celebrato col rito abbreviato. Il bambino fu strangolato con delle fascette di plastica nella casa di famiglia a Santa Croce Camerina, nel Ragusano. Il corpo fu poi ritrovato in un canalone. La donna disse di averlo portato a scuola, ma fu smentita dai video di telecamere di sorveglianza e cambiò poi più volte versione, ma proclamandosi sempre innocente.