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Pozzallo, la Mare Jonio resta ferma: il tribunale non sospende il provvedimento

L’udienza di merito fissata per il prossimo 9 luglio. La motonave era stata presa di mira a colpi di mitra dai militari libici in mezzo al mare

Resta in fermo amministrativo della motonave Mare Jonio della ong Mediterranea saving humans. Lo ha deciso il tribunale di Ragusa che ha rigettato l’istanza di sospensione del provvedimento, ritenendo che «non appaiono sussistenti i profili di periculum in mora» avanzati dai ricorrenti, la società armatrice Idra social shipping e il comandante dell’imbarcazione, e fissando l’udienza di merito per il prossimo 9 luglio.

Il fermo amministrativo è stato emesso lo scorso 5 aprile da questura di Ragusa, Capitaneria di porto e guardia di finanza dopo l’arrivo della Mare Jonio a Pozzallo con a bordo 56 migranti, che aveva salvato in un’operazione di soccorso nel Mediterraneo e denunciando di essere stata presa di mira a colpi di mitra dai militari libici in mezzo al mare mentre soccorreva un barchino in difficoltà. Contro il ricorso si erano costituiti con l’Avvocatura dello Stato i ministeri dell’Interno, dei Trasporti e dell’Economia.

Il tribunale, valutando anche «l’attività principale dei ricorrenti, consistente nel monitoraggio del rispetto dei diritti umani in mare e nella tutela del diritto alla vita tramite la predisposizione di attività di soccorso», ha evidenziato che «la Mare Jonio è una motonave di bandiera italiana iscritta nei registri tenuti dalla Capitaneria di porto di Catania, che non è abilitata al servizio di salvataggio, bensì destinata al servizio di: rimorchio; rimozione dalla superficie del mare di oli minerali, conservazione, trasporto e discarica degli stessi; servizio speciale per il trasporto di carico solido uniformemente distribuito in coperta (carico max 1 t/mq) non scorrevole, in ragione delle caratteristiche strutturali e costruttive».

Il tribunale ha ritenuto contestabile «il concetto di reiterazione della violazione» e non ha ritenuto l’esistenza di un eventuale danno derivante dal ritardo nella decisione. L’udienza del prossimo 9 luglio si terrà con il deposito di note scritte delle parti in causa.

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