Sono stati beccati a bordo di un furgone sul quale viaggiavano con quasi 7 chili di cocaina i due coniugi arrestati nella giornata di domenica da personale della polizia stradale di Ragusa e della squadra mobile. Secondo quanto è stato ricostruito, nei giorni scorsi, durante lo svolgimento di un posto di controllo nel territorio di Chiaramonte Gulfi, nei pressi di contrada Dicchiara, l’attenzione del personale della polstrada è stata attirata da un furgone Iveco che, imboccata la contrada, alla vista della pattuglia, ha fatto repentinamente inversione di marcia, cercando di reimmettersi sulla strada statale, aumentando notevolmente la velocità di marcia nel tentativo di eludere il controllo. Prontamente gli agenti si sono posti all’inseguimento del furgone, riuscendo a bloccarlo poco dopo. In considerazione del forte stato di agitazione e insofferenza al controllo da parte degli occupanti del mezzo, avendo il sospetto che all’interno del mezzo di trasporto potesse essere stata occultata della droga, è stata richiesta alla sala operativa l’ausilio di un’ulteriore pattuglia di polizia. Difatti, poco dopo, è giunta sul posto una pattuglia della Squadra Mobile. Pertanto il mezzo con gli occupanti è stato condotto presso gli uffici della Questura di Ragusa per ulteriori accertamenti e per un accurato controllo. La successiva perquisizione sul mezzo di trasporto ha permesso di rinvenire, 6 panetti termosaldati di cocaina del peso complessivo di 6,7 chili. I panetti si presentavano intrisi di una sostanza grassa dal forte odore di mentolo, ciò al fine di eludere eventuali controlli di polizia effettuati anche con l’ausilio di unità cinofile. Pertanto, in considerazione dell’ingente quantitativo di cocaina destinato alle piazze di spaccio della provincia ragusana, marito e moglie rispettivamente di 47 e 52 anni, sono stati tratti in arresto e condotti, presso il carcere di Ragusa ed il carcere Bicocca di Catania, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente. La droga sequestrata, una volta immessa sul mercato, avrebbe fruttato la somma di oltre un milione di euro.