Almeno 4 persone coinvolte, una delle quali ferma a riprendere platealmente la scena con il cellulare. Un’aggressione di una violenza inaudita. Prima un pugno poi, con il ragazzo a terra, il primo calcio in faccia, un altro pugno, altri due calci in faccia. «Va bene, basta», gli dicono in dialetto altre due persone che lo fermano. E’ accaduto a Vittoria, all’interno di una saletta 'h24' che contiene distributori 'food e no food’. E la scena violenta viene postata su Internet e fa il giro del web.
Nella scena si vede un ragazzo che ne affronta un altro. In dialetto gli chiede cosa ha da guardare e perchè ha guardato la sua ragazza. «Ma che ho fatto io?», chiede l’altra persona. Ma il ragazzo insiste: «Che min..ia avevi da guardare?». Poi parte il primo pugno.
L’episodio ha sollevato un’ondata di indignazione ed è lo stesso sindaco di Vittoria, Francesco Aiello, a intervenire sostenendo che contro la recrudescenza criminale si può prefigurare un’associazione a delinquere, per la premeditazione con cui è stata organizzata l’aggressione e chiede venga perseguito il violento, ma anche individuati i complici.
«Una emergenza educativa e sociale - scrive il primo cittadino - tutti dobbiamo sentirci mobilitati, a livello istituzionale, religioso, civile, famigliare». E chiede più uomini e mezzi sul territorio. Aiello ha intenzione di invitare al Comune il ragazzo aggredito al quale manifesta la solidarietà a nome della città auspicando un intervento forte da parte delle autorità.
sulla furibonda aggressione è intervenuto anche il segretario provinciale della Cgil, Peppe Scifo che nel commentare un bullismo dilagante sostiene che «questa volta forse c'è di più, perchè a vedere le immagini si capisce immediatamente l’atto premeditato e organizzato con l’apporto di una diretta video per filmare tutto. Ma perchè? Di solito l’azione delinquenziale dovrebbe avvenire di nascosto, e invece questa volta la scelta è stata al contrario; rendere l’aggressione pubblica, filmandola a testimonianza di cosa? Sembra una scena di Gomorra dove gli 'scugnizzi» devono dimostrare la loro capacità e la loro maturità delinquenziale per accreditarsi tra i capi e i capetti delle cosche. Se così fosse siamo di fronte ad un fatto di inaudita gravità di cui la comunità tutta deve comprenderne l’entità».
Il segretario provinciale della Cgil, parla di un sindacato «già in campo su alcuni fronti rispetto alla questione giovanile attraverso la realizzazione di spazi aggregativi e interventi sulle dipendenze» e dichiara che la Cgil «darà il proprio contributo e un sostegno alle Istituzioni in questo percorso, a partire dall’Amministrazione Comunale e al Sindaco, nella richiesta di maggiore presenza dello Stato con l’incremento degli organici delle forze di Polizia per rafforzare i presidi nel territorio, ma anche attraverso la richiesta di investimenti straordinari sul campo educativo e sociale». Secondo Scifo è necessario però dare «anche un segnale forte contro tutti quei comportamenti diffusi in città che attaccano a vari livelli i beni comuni e la collettività, contrastando con determinazione l’idea che qui esistono vaste zone franche in materia di inquinamento e rispetto del codice della strada , per citare alcuni esempi. Il bullismo, la violenza, il vandalismo non possono prevalere nei confronti della collettività, a discapito di beni comuni, della salvaguardia dell’ambiente, della sicurezza stradale e della comunità».
Caricamento commenti
Commenta la notizia