Il naufragio al largo della Libia del barchino con soli 17 superstiti, sbarcati il 13 marzo scorso a Pozzallo, in cui hanno perso la vita una trentina di migranti, è avvenuto per lo spostamento improvviso delle persone a bordo verso un lato del barchino sul quale viaggiavano alla vista dei soccorritori. È quanto ricostruito dal comandante della nave mercantile Froland, che ha recuperato i sopravvissuti.
Il comandante ha fornito il racconto dei fatti alla Procura di Ragusa, che ha aperto un’inchiesta sullo sbarco. Sul barchino ci sarebbero stati anche i corpi di persone già decedute durante la navigazione. «I nostri accertamenti - ha spiegato il procuratore Fabio D’Anna - riguardano soltanto lo sbarco e la presenza di eventuali scafisti tra i superstiti. Stiamo raccogliendo tutte le informazioni possibili e siamo ancora nella fare preliminare dell’inchiesta».
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