Ragusa

Venerdì 22 Novembre 2024

"Troppa attesa prima di poter essere visitato", a Ragusa infermiere aggredito al pronto soccorso

L'ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa

Nuova aggressione ad un infermiere del pronto soccorso del Giovanni Paolo II, a Ragusa. L'operatore sanitario è stato raggiunto dal parente di un utente che si trovava presso il nosocomio, prima lo ha insultato e poi lo ha aggredito fisicamente. A far scatenare l’ira sarebbe stata, secondo una prima ricostruzione, l’eccessiva attesa prima di poter essere visitato dai sanitari. L'infermiere è stato soccorso dai colleghi. Non è la prima volta che si verificano aggressione del genere. La FP CGIL ha espresso solidarietà alla vittima e a tutto il personale del pronto soccorso dell'ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa: “Ormai è una costante che accomuna gli addetti all’emergenza in tutti i Comprensori Sanitari della nostra Regione, commentano Nunzio Fernandez, segretario generale della CGIL di Ragusa e Duilio Assessore, segretario provinciale della FP CGIL, comparto sanità, così come in tante altre parti d’Italia. Questa O.S. condanna il ricorso alla violenza soprattutto nei confronti di coloro che mettono a disposizione della collettività la propria professionalità in ambito sanitario, è inammissibile che degli Operatori Sanitari escano di casa per fare il proprio dovere e si ritrovino coinvolti in episodi che mettono a rischio anche la loro incolumità fisica. Lo scotto della grave carenza degli organici, specie nelle UOC di prima linea, l’Emergenza Urgenza, non può essere sempre pagato dal personale in servizio; infatti, buona parte del malessere che accomuna Professionisti ed utenti dei Servizi Sanitari è frutto delle insensate politiche votate esclusivamente al risparmio, condotte soprattutto nell’ultimo decennio. L’auspicio è che la Direzione Strategica Aziendale riesca a trovare le giuste contromisure per arginare questo ricorrente fenomeno che riguarda tutti i Presidi provinciali dell’Emergenza e metta in campo oltre alle giuste misure repressive attraverso gli altri Organi dello Stato, anche tutto quanto serva a migliorare la sicurezza e le condizioni di lavoro ma anche l’adeguato numero di addetti necessari alla bisogna”.

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