Ragusa

Mercoledì 18 Dicembre 2024

Mafia: a Vittoria scanditi i nomi delle oltre 1000 vittime

Don Luigi Ciotti

Si è conclusa questa mattina a Vittoria nel ragusano la manifestazione regionale nella 27ma Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie organizzata da Libera. In piazza San Giovanni, si sono dati appuntamento gli studenti delle scuole vittoriesi. Erano presenti anche il prefetto, Giuseppe Ranieri, le autorità militari, il sindaco Francesco Aiello e le altre autorità cittadine. Dal palco, sono stati scanditi i nomi delle oltre 1000 vittime della mafia. Tra questi anche i vittoriesi Marco Verde, Claudio Volpicelli, Salvatore Ottone e Rosario Salerno (uccisi nella strage del 2 gennaio 1999), Giuseppina Giudice, Giuseppe Compagna, Gennaro Bartolotta, Marco Tedeschi, Salvatore Incardona e, per ultimi, i cuginetti Simone ed Alessio D’Antonio, uccisi perché travolti da un suv l’11 luglio 2019. Le parole di don Luigi Ciotti, in collegamento da Napoli, hanno concluso la manifestazione. «Siamo felici di questa iniziativa - commenta il responsabile provinciale di Libera, Vittorio Avveduto - c’è stata una grande partecipazione delle scuole. Importante anche il lavoro che abbiamo condotto in questi mesi con i percorsi formativi. Cresce così una nuova cultura della legalità. In queste settimane, abbiamo anche potuto incontrare i familiari di tante vittime di mafia. Sono tanti, anche vittoriesi e forse oggi per la prima volta si è preso consapevolezza di quale sia la realtà di questi familiari. Sono in piazza con noi e oggi la loro presenza nella città è sentita ed è molto forte». In piazza anche la scuola «Portella della Ginestra», la stessa frequentata da Alessio e Simone D’Antonio. “I nostri ragazzi hanno sentito molto questa manifestazione - spiega la preside Daniela Mercante - perché Alessio e Simone erano i loro compagni e tutti li ricordano con affetto indelebile. Abbiamo lavorato in queste settimane e preparato insieme questo momento importante: i ragazzi sono sensibili e sentono molto il tema della legalità».

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