Trainato verso l’alto dalla provincia di Ragusa e dalla variante Delta, sale ancora e supera il muro dei 400 casi il bilancio quotidiano delle infezioni da SarsCov2 diagnosticate in Sicilia, mentre l’Isola si riconferma al terzo posto tra le regioni con più positivi emersi nelle 24 ore, superata, non di molto, da Lazio e Lombardia, che però contano più del doppio dei tamponi processati sul territorio. La Sicilia, dunque - scrive Andrea D'Orazio sul Giornale di Sicilia in edicola -, nel quadro epidemiologico italiano è sempre più sorvegliata speciale, anche nel report dell’Alta Scuola di Economia e management dei sistemi sanitari dell’università Cattolica, che elabora le previsioni dell’emergenza incrociando il numero di infezioni con quello delle persone vaccinate. Secondo questo indicatore con lo 0,31 di probabilità in una scala da 0 a 1 la Sicilia si piazza al secondo posto tra i territori più a rischio zona gialla, sopra il Veneto (0,24) e poco al di sotto della Sardegna (0,32) che al momento ha l’incidenza virale più alta del Paese. Questa la distribuzione dei nuovi positivi in scala provinciale: 134 (quasi un terzo del totale siciliano) a Ragusa, 56 a Catania, 50 ad Agrigento, 48 a Palermo, 38 a Caltanissetta, 37 a Siracusa, 33 a Trapani, 23 a Enna e 12 a Messina. L’Asp iblea punta il dito verso «le comunità albanesi e rumene, perché rifiutano il vaccino», e verso la movida, sottolineando che «nel Ragusano l’età media dei contagiati si sta abbassando».