Ultima udienza riservata alle arringhe difensive prima della sentenza prevista per il 29 giugno. Davanti al Tribunale collegiale di Ragusa (Ignaccolo, Cingolani, Di Martino) il processo scaturito dall’operazione il «Survivors» condotta a settembre 2017 dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania su indagini eseguite da polizia e carabinieri. Individuati i presunti componenti di una associazione mafiosa, riferibile al clan 'stiddaro' dei Carbonaro/Dominante, che si sarebbe imposta a Vittoria e a Comiso tramite un gruppo armato che secondo gli inquirenti era riferibile alla famiglia Ventura.
Avrebbe avuto come finalità estorsioni, recupero crediti e controllo delle attività economiche anche attraverso l’intestazione fittizia dei beni. In primo grado con rito abbreviato davanti al gup di Catania sono già state condannate 6 persone con pene superiori a 10 anni e due sono state le assoluzioni. Nel dettaglio, allo stato attuale con gli abbreviati celebrati sono diventate definitive le condanne per Giovanni Savio (arrestato ieri dalla polizia di Stato per esecuzione pena) condannato a 11 anni, 1 mese e 10 giorni, e Marco Papa a 13 anni e 4 mesi.
Tornate in Corte d’Assise le condanne di Pietro Alessandrello a 18 anni e 4 mesi in continuazione di reato (primo grado anni e 4 mesi), Francesco Battaglia 12 anni 1 mese e 10 giorni in continuazione (10 anni in primo grado) ed Emanuele Galofaro, 18 anni in continuazione (16 anni in primo grado); per loro la Cassazione ha disposto l’annullamento con rinvio per la rideterminazione del regime sanzionatorio. Assolti Enzo Giliberto per 416 bis e per l’intestazione fittizia della ditta Lineapack e Angelo detto 'Elvis' Ventura, per tentata estorsione.
Giovanni Cirmi era stato condannato a 8 anni. Passando invece al rito ordinario la cui sentenza, come detto, è stata calendarizzata per il 29 giugno, il pm Raffaella Vinciguerra ha chiesto per Gian Battista «Titta» Ventura, considerato assieme al fratello Filippo promotore con recidiva e continuazione, dell’associazione mafiosa la condanna a 21 anni e 18 anni per Filippo Ventura.
Tra le richieste, 16 anni ciascuno Salvatore Macca e Salvatore Nicotra; 15 anni Rosario Nifosì ed Emanuele Firrisi; 14 anni per Angelo Ventura (figlio di Titta Ventura) e Maurizio Cutello; 13 anni per Francesco Giliberto; 4 anni per Maria Cappello, Salvatore Perucci, Andrea Perucci, Andrea Frasca, Floriana Campagnolo, Claudio Saracino, Tiziana Lizzio, Agostino Glorioso e Salvatore Licitra.
Il pm Raffaella Vinciguerra ha chiesto invece l’assoluzione per insufficienza di prove per Giovanni Spataro, Angelo di Stefano, Enzo Rotante, Gaetano Cinquerrui, Giovanni La Terra, e assoluzione piena per Vincenzo «Gino» Ventura. Oggi quindi udienza per le ultime arringhe difensive che si riferiscono alle posizioni di spicco all’interno dell’organizzazione secondo la tesi dell’accusa.
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