Le polemiche tra Sea Eye 4 e i soccorritori di Pozzallo, cominciate durante lo sbarco di 407 migranti coordinato dalla prefettura insieme al resto delle operazioni, sono finite in strette di mano e ringraziamenti.
Se non ci fossero delle note ufficiali, potrebbe sembrare una storia inventata: ieri erano arrivate le accuse della ong tedesca, secondo cui i migranti erano stati accolti con frasi razziste dalle «forze ufficiali sul posto» e da comportamenti «non proporzionati e umani» adottati nei confronti dei bambini, azioni definite addirittura 'brutali'. L’AGI ha verificato sul posto che nessun commento razzista è stato pronunciati durante lo sbarco.
Al termine delle operazioni, l’equipaggio di Sea Eye4 ha chiesto ai soccorritori in banchina di salire a bordo per scattare delle foto ricordo. La stessa organizzazione nel primo pomeriggio di ieri ha scritto un tweet di elogio per l’organizzazione: «Dopo il risultato del test Covid risultato negativo per tutto l’equipaggio di Sea Eye 4, questa è l’immagine del nostro lavoro insieme. Grazie a Croce rossa, dipartimento regionale di protezione civile, volontari Pozzallo e tutte le persone di Pozzallo che hanno aiutato e continuano a lavorare per una Europa umana».
I migranti sono tutti negativi, e lo è anche l’equipaggio, lo ha affermato il sindaco della città portuale nel Ragusano, Roberto Ammatuna, che ha rivolto «un ringraziamento di cuore alla Protezione Civile, alle Forze dell’Ordine, agli Operatori Sanitari, alla Capitaneria di Porto, alla Corporazione dei Piloti, a tutte le Organizzazioni Umanitarie, agli Operatori dell’Hotspot». «Ancora una volta - ha aggiunto - un grande esempio di efficienza e di umanità. Orgoglioso della mia Pozzallo».
Le accuse della ong hanno causato amarezza, ha detto all’AGI Carmelo Lauretta, direttore del Servizio Igiene e ambienti di vita dell’Asp, appena nominato Cavaliere della Repubblica. Presente sempre in banchina, sia ieri sia oggi. Lauretta si è detto prima amareggiato per critiche definite 'assolutamente priva di fondamentò e poi stupito per quanto accaduto. Da oltre vent'anni Lauretta è in prima linea nell’hotspot di Pozzallo e di Ragusa in qualità di responsabile del Servizio sanitario della struttura: è diventati un esperto in medicina delle migrazioni e riferimento per la Prefettura.
«Finito il nostro lavoro, con grandi sorrisi e cordialità riconoscenti ci hanno chiesto di salire a bordo - racconta - e ci hanno ringraziato per come abbiamo lavorato, per l’umanità e la bravura. Abbiamo chiesto la ragione delle critiche, sembrava cadessero tutti dalle nuvole e parevano sinceri. Davvero. Siamo rimasti basiti».
Strette di mano anche da un «cordiale Jan Ribbeck, e dal comandante Urdes e dal secondo Weber, e ringraziamenti». E poi? «Io e uno degli infermieri siamo anche andati a visitare la loro infermeria, siamo stati una ventina di minuti a bordo e non abbiamo percepito alcun tipo di ostilità. Ci hanno anche invitati a mangiare con loro, ma è sabato anche per noi e abbiamo preferito stare con le nostre famiglie».
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