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L'Asp di Ragusa vara un progetto sul "pronto soccorso pedagogico"

"Pronto soccorso pedagogico" a Ragusa. Si tratta di un progetto dell'Asp con il coinvolgimento delle scuole del territorio. L'idea è nata dalla rapida e pericolosa diffusione tra i preadolescenti e gli adolescenti di comportamenti violenti verso di sé, e alloplastici, ovvero di aggressività verso coetanei, adulti, cose.

Si tratta di disturbi mai registrati prima della pandemia da Covid, ovvero nuove ansie ed insicurezze, aggressività e violenze inedite, chiusure a riccio nelle camerette e/o nei social; ed anche disturbi della attenzione e della concentrazione, stravolgimenti improvvisi al ritmo sonno/veglia.

Un altro problema che sta affliggendo gli adolescenti è la dispersione scolastica effetto della didattica a distanza. Per fronteggiare queste problematicità, è stato costituito un gruppo di lavoro coordinato da Giuseppe Raffa, pedagogista del servizio di neuropsichiatria infantile, le psicologhe Letizia Drogo, Maria Di Rosa, l’assistente sociale Luca Giurdanella, e il neuropsichiatra infantile, Francesco Pizzardi, della neuropsichiatria infantile.

Al progetto hanno aderito undici scuole e istituti scolastici iblei. I dirigenti scolastici dovranno consegnare ai genitori degli alunni di quinta elementare e delle medie il questionario online già redatto dal gruppo di lavoro dell’Asp, attraverso il quale si punta a intercettare i nuovi disturbi e i comportamenti inediti dei ragazzi. Successivamente, i genitori prenderanno parte ad alcuni momenti di formazione organizzati dagli specialisti della Asp, il cui intento è quello di aiutare le famiglie a conoscere e governare meglio i nuovi strumenti pedagogici e tecnologici per affrontare le nuove emergenze dei ragazzi e quindi tornare ad educarli in maniera efficace e a supportarli anche da un punto di vista emotivo.

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