Rinviata udienza del processo che doveva tenersi oggi presso il Tribunale di Ragusa e che vede imputata Veronica Panarello, la donna che il 29 novembre del 2014 uccise il figlio Loris Stival e ne gettò il corpo in un canalone a Santa Croce Camerina nel Ragusano. La donna è stata condannata a 30 anni di carcere con sentenza confermata dalla Cassazione.
I motivi del rinvio sono dettati dal fatto che la donna ha chiesto di essere sentita e di presenziare alle udienze e per tale motivo ne era stato disposto l’accompagnamento da Torino - dove sconta la pena - a Ragusa. Panarello, per le restrizioni dovute alla emergenza pandemica, aveva invece chiesto di poter assistere in videoconferenza e in caso contrario di rinunciare.
Il giudice Elio Manenti ha disposto il rinvio, non essendo l’aula odierna attrezzata per la video conferenza, fissando la prossima udienza al 6 aprile per esame imputata e deposito atti documentali (era stato annunciato dal pm il deposito delle motivazioni della sentenza di condanna della Cassazione).
In aula erano presenti Francesco Villardita difensore della Panarello e Francesco del Biazzo che rappresenta Andrea Stival, il nonno di Loris. L’uomo venne calunniato dalla Panarello che lo chiamò in correità per il delitto. Andrea Stival risultò completamente estraneo al delitto del quale era accusato dalla ex nuora. Fu il giudice di primo grado a trasmettere gli atti in procura per procedere contro Veronica Panarello, per calunnia nei confronto del suocero.
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