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Coronavirus, il direttore dell'Asp di Ragusa: "Più controlli su chi viene da fuori la Sicilia"

Più controlli su chi viene da fuori la Sicilia. Lo chiede con forza il direttore generale dell'Asp di Ragusa, Angelo Aliquò, per limitare i contagi da coronavirus in una provincia, come quella di Ragusa, tra le "meno colpite dal Covid 19 in Italia, grazie al lavoro sinergico di tutte le istituzioni locali. Eppure questo lavoro viene inficiato dai mancati controlli nelle sedi di arrivo dei passeggeri".

Aliquò imtende sottolineare gli sforzi fatti a Ragusa per prevenire i contagi ora si rischia di nuovo dopo che una famiglia di 3 membri è risultata positiva.

"E' accaduto che una famiglia proveniente dal Bangladesh - aggiunge Aliquò - con un volo di linea, attraversa mezza Italia in pullman per poi risultare positiva ai test eseguiti al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Ragusa, dopo che per giorni ha circolato liberamente per svolgere le proprie attività, mettendo a rischio chiunque".

Il manager dell'Asp 7 parla anche della Ocean Viking su cui si è recato ieri, a largo di Pozzallo, insieme ai sanitari  per fare effettuare i tamponi ai 180 migranti che da giorni sono fermi al largo del Mediterraneo e oggi arrivano a Porto Empedocle per essere trasbordati sulla Moby Zaza.

"Ieri è stato un necessario atto di responsabilità - conclude Aliquò - rispetto al vuoto creato dal rimbalzo delle competenze di chi si nasconde dietro le regole e non guarda alla necessità di dare un contributo per la soluzione dei problemi. Ha ragione l'assessore Ruggero Razza, quando scrive "qualcuno a Roma dovrebbe iniziare a chiedersi perché in Sicilia l'Usmaf non ha personale per adempiere ai suoi compiti istituzionali". Mi auguro che sia ascoltato. L'episodio di ieri è una opportunità per i decisori per strutturare meglio le azioni e le risorse che vanno messe in campo, altrimenti gli sforzi delle periferie, di chi come le donne e gli uomini che sono saliti a bordo, rischiano di essere inefficaci per la soluzione di problemi che sono problemi di tutti".

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