Trentadue colpi contestati complessivamente e solo un filone dei tre complessivi, dell’operazione "Ariete" messa a segno dalla Polizia è ancora in giudizio. Seminarono terrore in provincia di Ragusa facendo base a Vittoria, con delle puntate anche fuori provincia tanto che gli inquirenti decisero di porvi un freno con indagini ancora in corso, prima che la situazione degenerasse. Per due filoni la vicenda processuale di primo grado si è conclusa in questi giorni. Ieri davanti al gup Andrea Reale, in abbreviato, sono stati condannati Salvatore Fidone (difeso dall’avvocato Matteo Anzalone) a 6 anni e due mesi di carcere oltre alla multa di 1767 euro, per 10 furti una rapina ed undici violazioni della sorveglianza speciale; Gabriele Meli, (difeso dall’avvocato Santino Garufi) che rispondeva di una rapina e 18 furti, a 6 anni e 5 mesi e 2.266 euro di multa e Salvatore Giordanella (difeso dall’avvocato Giuseppe Di Stefano) che rispondeva di una rapina, a 4 anni e 8 mesi e 1.200 euro di multa. Tutti i fatti contestati ai tre sono stati compiuti nel mese di marzo dello scorso anno. A inizio settimana altre condanne nell’ambito della stessa operazione, sempre con rito abbreviato, ma davanti al giudice monocratico, per una serie di colpi messi a segno ad aprile. Erano coinvolti Kevin Lo Monaco, difeso dall’avvocato Daniele Drago e Gabriele Meli (lo stesso condannato anche oggi) difeso dall’avvocato Santino Garufi; per entrambi il giudice monocratico aveva pronunciato una sentenza di condanna a 4 anni e due mesi di reclusione, una multa di 1400 euro ciascuno ed interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni. Negli stessi colpi era coinvolto anche Mahmoud Moussa assistito dal legale Italo Alia, la pena stabilita da giudice è stata di 1 anno e 8 mesi di reclusione. Avevano patteggiato la pena qualche mese fa, Paolo Scafidi, 37 anni difeso dall’avvocato Giuseppe Di Stefano (1 anno e 8 mesi di reclusione e 800 euro di multa) e Salvatore Bulbo 25 anni, difeso dall’avvocato Matteo Anzalone (3 anni e 550 euro di multa). In questo procedimento, a Scafidi e Moussa, in concorso tra loro, era contestato un furto aggravato dalla violenza sulle cose. Agli altri tre imputati, Meli, Bulbo e LoMonaco, invece, una ricettazione, un tentato furto e cinque furti aggravati sempre dalla violenza sulle cose. Una sequenza di colpi nella notte del 24 aprile 2018, effettuati con una autovettura - per la quale dovevano rispondere di ricettazione - utilizzata come testa di ariete; in poco più di tre ore, 'assaltì a Vittoria poi Santa Croce, Marina di Ragusa, Donnalucata, due colpi a Noto e uno a Cassibile. Erano stati presi di mira uno stabilimento balneare, due supermercati, un tabaccaio, un ottica, un panificio e una salumeria. Il 17 ottobre davanti al Tribunale monocratico, l’ultimo filone dell’operazione che vede coinvolto sempre Gabriele Meli, con Orazio Perone e Giorgio Stracquadaini. Anche in questo caso gli imputati hanno chiesto il rito abbreviato. Il titolare dell’inchiesta è il pubblico ministero Santo Fornasier che ha coordinato le indagini.