Due operazioni, «Ingaggio» e «Mercurio», messe a segno dalla Guardia di finanza di Ragusa. Indagate 293 persone. Colpite organizzazioni ritenute responsabili di un’ingente truffa ai danni dell’Inps, caporalato e favoreggiamento all’immigrazione clandestina.
Imposte anche paghe da 3 euro l’ora, con bassissimi standard di vita e di sicurezza, come dimostra il caso di un lavoratore che ha perso un braccio. Sequestrati beni per 65 mila euro agli indagati e bloccati pagamenti da parte dell’Inps per 470 mila euro a fronte di indennità per oltre un milione di euro. Nella rete anche un consulente del lavoro di Santa Croce Camerina. Identificati 59 soggetti extracomunitari, fittiziamente residenti tra Ispica e Pozzallo.
A fornire il resoconto, il comandante provinciale, colonnello Giorgio Salerno, con il procuratore di Ragusa, Fabio D’Anna, il direttore provinciale dell’Inps, Vincenzo Floccari, il capitano Antonio Schiazza, comandante della compagnia di Ragusa, Salvatore Caltagirone comandante del nucleo navale di Pozzallo, e Francesco La Scala comandante comandante tenenza di Pozzallo. «Due operazioni con un minimo comune denominatore, la truffa all’Inps condotti da tre reparti distinti», ha esordito Salerno.
«Criminalità economica, indagine svolta in sinergia con Inps i cui organi ispettivi sono ridotti al lumicino, ma nonostante tutto continua a dare una forte collaborazione - dice il procuratore D’Anna- fenomeno che sottrae risorse ad imprenditori onesti e che coinvolge italiani e stranieri. Grave che datori di lavoro sono fittizi, spesso no hanno nemmeno le imprese, e il danno complessivo economico è enorme. In questo caso abbiamo trovato anche il coinvolgimento di professionisti della provincia di Ragusa che aggirano le norme stesse. Contributo decisivo anche dalle intercettazioni telefoniche». Il direttore dell’Inps spiega che «ingenti risorse poste nel circuito economico della provincia sono depredate da finti imprenditori che le sottraggono a chi ne ha davvero bisogno e diritto. Le nostre attività ispettive procedono e la collaborazione con Guardia di finanza è totale».
Nel dettaglio, nell’ambito dell’operazione «Ingaggio» sono 180 le persone indagate. Arresti domiciliari per un imprenditore agricolo di Comiso, di 32 anni, e l’obbligo di presentazione per il fratello ventiduenne, per un 47enne consulente del lavoro e per un altro imprenditore agricolo di 44 anni. Gli ultimi due di Santa Croce Camerina.
L’operazione nasce dall’analisi della sproporzione del 700 per cento tra le giornate di lavoro mensili segnalate dall’imprenditore all’Inps e quelle desunte dai dati statistici regionali sulla base dei terreni in uso. Per coltivare i terreni sarebbero state necessarie circa 200 giornate lavorative ma ne sono state dichiarate quasi 17 mila. L’imprenditore con la complicità del consulente del lavoro ha effettuato comunicazioni di assunzioni fittizie per circa 400 operai a tempo determinato.
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