L’insegnante cinquantaseienne dell’asilo nido di Ragusa posta ai domiciliari il 15 giugno con l’ipotesi accusatoria di "maltrattamenti aggravati perchè commessi nei confronti dei minori" torna in libertà ma è stata interdetta dai pubblici uffici per quattro mesi. Alla donna, mentre le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Ibla, con il coordinamento del sostituto procuratore Francesco Riccio, sono ancora in corso, vengono contestati sette presunti episodi di violenza che sarebbero stati immortalati dalle telecamere installate nella scuola. Riguarderebbero bambini forzati a mangiare, schiaffeggiati e rimproverati tanto da intimorirli. L’indagine ha preso avvio dalla denuncia di una madre che si è rivolta alla caserma dei carabinieri di Ragusa Ibla; sua figlia raccontava di una maestra cattiva, alcune volte non voleva andare a scuola. La donna aveva sentito lamentele anche da altri genitori e aveva deciso di esporsi personalmente e di rivolgersi alle autorità. Sono partite quindi le intercettazioni, audio e video, attraverso le quali il magistrato ha ritenuto fossero emersi elementi tali da spingerlo a richiedere un provvedimento al giudice per tutelare i bambini e porre fine alle condotte accertate. AGI