La nave Asso 25 con 62 migranti a bordo ha attraccato nel porto di Pozzallo. Sul pattugliatore è salito il medico marittimo Vincenzo Morello per il primo controllo medico, poi comincerà lo sbarco. I migranti verranno trasferiti nell’hotspot di Pozzallo che riapre dopo 5 mesi di chiusura, data dell’ultimo sbarco. Mentre sono in corso a bordo di Asso 25 i controlli sanitari pre sbarco, arriva in banchina il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna. Non cita mai il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ma ciò che dice è un chiaro riferimento: «Pozzallo come tutti i porti italiani, non è stato mai un porto chiuso. E’ stato sempre aperto e la città di Pozzallo ha svolto nel passato un grande compito di accoglienza nei confronti dei migranti che scappano dai propri paesi. Non vedo differenza tra chi scappa dalla guerra e chi scappa dalla povertà - dice il primo cittadino di Pozzallo -. Oggi li stiamo accogliendo come continueremo a fare credo anche nel prossimo futuro. I migranti non si possono bloccare, la politica dell’immigrazione deve essere solo governata. Noi siamo una piccola istituzione che svolge questa funzione in nome dell’Italia e del'Europa e siamo orgogliosi di poterla svolgere: accogliamo degli esseri umani e li trattiamo come tali». E chi dice che i porti sono chiusi sbaglia: «I porti italiani non possono essere chiusi e quando qualche sindaco dice ora il porto lo apro io sostiene cose solo a favore di telecamere. Per diritto internazionale sono aperti, Pozzallo è un porto aperto e che sa accogliere con grande spirito di solidarietà». Ventuno migranti sono da poco giunti a Lampedusa su una barca in legno, partita dalla Libia. L’imbarcazione è arrivata in porto «scortata» da una motovedetta della Guardia Costiera. Gli extracomunicati - tra loro 7 donne e un bambino di 7 mesi - sono ivoriani e senegalesi.