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Comiso, l'infermiere picchiato: "Ho curato il mio aggressore"

Mentre il suo aggressore lo picchiava, lui si faceva scudo con le mani. Ma non è riuscito ad evitare i colpi in faccia, i calci i pugni. Poi, quando è ritornata la calma lui, pur sanguinante, ha continuato ad aiutare il medico per curare il suo aggressore.

Sembra una storia d'altri tempi, invece è veramente accaduto mercoledì scorso, a Comiso. Un infermiere è stato picchiato da un uomo violento, giunto al Pte con delle ferite. L'ambulanza con il medico a bordo era uscita, era stata chiamata per un intervento proprio nel posto in cui, pare a causa di una lite, qualcuno era rimasto ferito. Ma Giovanni Piazzese, questo il nome dell'uomo di 28 anni poi arrestato dalla Polizia e ora ai domiciliari in attesa del processo, aveva preferito non attendere l'ambulanza.

Accompagnato da un familiare si era recato in auto al Pronto Soccorso. «L'ho visto arrivare, ancora sanguinante - spiega l'infermiere - ero da solo perché l'ambulanza con il medico e l'altro infermiere erano usciti. Era agitatissimo. Si è steso sul lettino, ho cominciato a pulire le ferite, c'erano anche schegge di vetro. All'improvviso, è balzato in piedi e mi è venuto addosso: calci e pugni mentre indietreggiavo, sono arrivato fino alla porta. In mio aiuto, è arrivata un medico dal vicino reparto di radiologia, che ha sentito le grida. Le ho chiesto di chiamare il medico del PPI. È accorso ed è stato picchiato anche lui», così come raccontato Francesca Cabibbo sulle pagine del Giornale di Sicilia oggi in edicola. 

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