Visite mediche ed esami senza ticket e senza passare dal centro prenotazioni, ma chiedendo ai pazienti somme di denaro maggiori rispetto al tariffario regionale. Durante le visite, inoltre sarebbero stati utilizzati mezzi, farmaci e locali dell'ospedale. Con l'accusa di truffa aggravata e peculato, i carabinieri di Modica hanno arrestato Carmelo Aprile, 66 anni, medico in servizio all'ospedale Maggiore e noto specialista di gastroenterologia. Il professionista, pur non essendo autorizzato alla libera professione in intra moenia (cioè all'interno della struttura ospedaliera pubblica), Secondo le indagini, svolte dai carabinieri di Modica, attraverso intercettazioni telefoniche e documentazioni dell'Asp, Aprile avrebbe svolto esami e visite mediche all'interno dell'ospedale ma inducendo i suoi pazienti a oltrepassare le prenotazioni del Cup in cambio di sostanziose somme di denaro, tutte versate rigorosamente in contanti e senza alcuna ricevuta fiscale. I pazienti sarebbero arrivati a pagare anche 150 euro per un esame a fronte di un ticket molto minore. Nello specifico, il medico avrebbe commesso anche reato di peculato utilizzando strumentazioni e mezzi della struttura ospedaliera. Accusa a cui si aggiunge quella di abuso d’ufficio, poiché lo specialista, senza alcuna copertura normativa, avrebbe altresì svolto prestazioni sanitarie a titolo amicale e gratuito. I fatti risalgono al periodo fra gennaio e novembre 2018. L'indagine è nata dalla denuncia di un cittadino, che ha fornito alla procura di Ragusa un quadro indiziario chiaro. L’attività dei militari dell’Arma ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, riscontrati anche nel periodo in cui Aprile era in servizio presso l'ospedale di Scicli. Il gip, su richiesta del Pubblico Ministero, ha emesso la misura cautelare in carcere. Nelle considerazioni dell’ordinanza, il giudice ha voluto sottolineare "una personalità incline alla gestione consolidata di un sistema illegale" e "un’indole di spregio delle regole nonché particolarmente proclive all’illecito arricchimento personale".