«Una vita donata, vissuta, spesa per la famiglia e la comunità parrocchiale. Una catechista, un ministro straordinario dell'Eucarestia, pronta a darsi da fare per chi aveva tanto bisogno. Sono queste le cose che Maria porta davanti a Dio. Nulla di buono, bello, giusto, nobile e puro, cade nel dimenticatoio davanti a Dio».
Le parole di don Paolo La Terra hanno riassunto i sentimenti di tutti coloro che ieri hanno affollato la parrocchia Cattedrale per l'ultimo saluto a Maria Zarba, la donna di 66 anni uccisa barbaramente l'11 ottobre scorso nella sua abitazione di via Giambattista Odierna, a poca distanza dalla chiesa di San Giovanni che frequentava assiduamente.
In carcere come unico indagato per l'efferato omicidio c'è l'ex marito della donna, Giuseppe Panascia, 74 anni, ex assistente di laboratorio al Liceo classico «Umberto I».
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