Lavoravano nelle serre di Vittoria per tre euro l'ora, irrigando i campi con pesticidi tossici senza alcuna protezione. È solo uno degli spaccati di un dramma che coinvolgeva i braccianti impiegati nei campi del Ragusano. Un nuovo caso di caporalato scoperto dagli agenti della squadra mobile di Ragusa che ha portato all'arresto di quattro imprenditori agricoli e alla denuncia di altri quattro.
Sono tutti accusati di aver sfruttato la manodopera dei braccianti agricoli. Sono stati sottoposti a controllo 66 braccianti agricoli: otto italiani, 32 rumeni, 14 tunisini, due algerini, sei gambiani e quattro senegalesi. In totale si tratta di 45 uomini e 21 donne, molti sono richiedenti asilo. I poliziotti hanno scoperto che anche lavoratori minorenni senza dispositivi di protezione irrigavano con fertilizzanti, tossici per l’uomo.
Molti braccianti non avevano casa ed erano ospitati in baracche fatiscenti, per avere il servizio di guardiania nottura, e lì vivevano in condizioni limite intere famiglie con neonati. Durante l’ultimo controllo, è emerso che il datore di lavoro avrebbe chiesto anche 2 euro al giorno per l’affitto delle baracche, soldi che decurtava dalla paga giornaliera di 30 euro. Alcuni avrebbero chiesto anche le spese per l'energia elettrica.
Gli agenti hanno interrogato i braccianti agricoli sfruttati in nero. I lavoratori hanno raccontato di essere sottopagati, molte volte neanche assunti, di lavorare senza mascherine o sistemi di protezione individuale. Quasi nessuno di loro era mai stato sottoposto a visita medica. Tra i casi più gravi riscontrati c'è quello di un ragazzo italiano di 16 anni mai assunto e identificato mentre stava irrigando con un potente fertilizzante le coltivazioni. Il giovane non era stato dotato di alcun dispositivo di protezione, neanche di mascherina e guanti in lattice.
Solo due aziende c'erano le cassette di primo soccorso. Ma non è tutto: nelle serre mancavano anche i servizi igienici.
Per i braccianti più poveri che non avevano un posto dove dormire i datori di lavoro li stipavano in immobili fatiscenti e abusivi. Sono state rilevate chiare violazioni delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Nelle abitazioni abusive vivevano interi nuclei familiari con neonati, che i poliziotti hanno poi segnalati ai servizi sociali del Comune di Vittoria. Gli agenti hanno anche scoperto discariche abusive di plastica ed anticrittogamici e numerose violazione sulla salubrità degli ambienti adibiti a civile abitazione.
Le aree adibite a discarica abusiva e le baracche abusive sono state sequestrate. Ai controlli, durati due settimane, hanno partecipato il commissariato di Vittoria, l’Asp, l’ispettorato del lavoro, l’Arpa e la polizia municipale di Vittoria.
Un'azienda si occupava anche di riciclare rifiuti speciali non pericolosi ma aveva di fatto creato una discarica abusiva. L'Arpa ha effettuato diversi controlli anche prelevando parti di terreno da sottoporre ad analisi.
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