È di nuovo indagato per voto di scambio politico-mafioso l’ex sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, coinvolto nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catania 'Exit poll' e arrestato il 21 settembre dello scorso anno insieme al fratello Fabio, consigliere comunale del Pd.
Gli arresti sono stati successivamente annullati dal Tribunale del Riesame di Catania e dalla Cassazione. All’ex sindaco di Vittoria è stato notificato un altro avviso di chiusura di indagini rispetto a quella d’inizio di giugno di quest’anno, quando l’originaria ipotesi di reato di scambio elettorale politico mafioso è stata derubricata in corruzione elettorale. Lo scrivono diversi quotidiani locali.
Nell’inchiesta della Dda di Catania sono confluite le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, Emanuele Melfi, operaio di Giombattista Puccio, coinvolto nell’indagine Exit Poll e arrestato insieme ai fratelli Nicosia nel settembre dello scorso anno.
A rivelare il nuovo capo d’imputazione è lo stesso Nicosia che annuncia: «Non conosco questo Melfi e nelle memorie difensive che il mio legale Maurizio Catalano sta predisponendo dopo la notifica della nuova chiusura delle indagini, lo querelerò per calunnia agli stessi magistrati con i quali sta collaborando».
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