SCICLI. Un secco no alla piattaforma «Acif» di contrada Cuturi, alla periferia di Scicli. È in questo impianto, dislocato in un'area di 4 ettari, che dovrebbero essere trattate e recuperate 200 mila tonnellate l'anno di rifiuti pericolosi e non. Nella sala del cinema «Italia», gremita in ogni ordine e posto, venerdì sera è stato raccolto il dissenso corale di movimenti, associazioni, esponenti politici ed amministratori nel corso dell’assemblea cittadina promossa dal circolo «Kiafura» di Legambiente e dal Comitato per la salute pubblica.
In città, per dare forza alla battaglia, il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani. «Gli impianti di trattamento dei rifiuti vanno fatti nei posti giusti - ha sottolineato Ciafani – è incomprensibile come l'Acif possa essere localizzato in una zona agricola e poco distante da un'area di interesse archeologico».
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